Tutte le
attività dei primi umani nostri antenati erano improntate, senza nessuna eccezione,
sulla Sopravvivenza. In seguito, dal momento in cui abbiamo smesso di essere
cacciatori-raccoglitori, adattandosi all’agricoltura, all’allevamento e
all’artigianato, il processo di evoluzione ci ha accompagnato fino allo stato
attuale. In questo lungo cammino evolutivo, l’uomo ha cambiato il suo
comportamento: le nostre competenze si sono ridotte e le specializzazioni, la
divisione dei ruoli nel lavoro e nella società moderna, ha portato le nostre
conoscenze sulla natura e le nostre capacità di sopravvivenza in essa ad
estinguersi.
Immaginiamo
la nostra mente come un archivio e tutto quello che impariamo continuamente,
comprese le tecniche di sopravvivenza, come dei fascicoli pieni di
informazioni. Tutte le volte che affrontiamo qualcosa di nuovo, come per
esempio una situazione d’emergenza, la nostra mente andrà a cercare in questo
archivio per trovare una soluzione. Se la trova la metterà in atto, come
reazione mentale e/o fisica. La reazione sarà più veloce, in proporzione a
quante
“Improvvisare,
adattarsi e raggiungere lo scopo” (Cit. dal film Gunny)
Per un
survivalista esiste una sola, macro-disciplina: IL PROBLM SOLVING.
La
sopravvivenza è un susseguirsi di problemi da risolvere, conoscere le priorità a cui
dover far fronte, avere una mente aperta a più prospettive, allenarsi a
risolvere lo stesso problema con materiali e metodi diversi…questo e tanto
altro, fanno parte della nostra didattica, improntata al concreto mettere in pratica
e non solo al “sentito dire”.
